I service dell'anno rotariano in corso

Il Rotary Club Torino Sud Est ritiene che, nell’ ambito dei servizi che il Rotary deve dare alla società, la frequentazione della scuola da parte delle giovani leve del domani è uno degli elementi fondamentali della crescita personale.

E' necessario, pertanto, investire sull’ educazione delle famiglie e dei bambini sin dalla più tenera età dando la possibilità a questi ultimi, ben sostenuti dalle famiglie, di frequentare la scuola dell’ obbligo e nel caso di studenti particolarmente dotati di proseguire gli studi anche dopo l’ obbligatorietà.

E' necessario insegnare ai giovani, ma, ancora prima,ai bambini, le regole di comportamento, di rispetto reciproco, di rispetto dell’ ambiente e di rifiuto della violenza agendo sin dalla prima infanzia quando le teste sono ancora libere da preconcetti e calcoli di qualsiasi genere.

L’ etica e la cultura sono elementi portanti dell’ educazione.  

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Qui la prima conviviale Interclub dedicata all'iniziativa  


Il nostro socio Carlo Campagnoli ha realizzato e segue il progetto "OSTEOPOROSI, NON SOLO UN PROBLEMA PER VECCHI: CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE E CONCORSO SU L'OSTEOPOROSI E I RISCHI DELL' ANORESSIA" per le scuole superiori, promossa dalla Fondazione per l’Osteoporosi Piemonte o.n.l.u.s con il sostegno della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo e dell' Ufficio Scolastico Regionale, e il patrocinio della Regione Piemonte.

Il progetto è sostenuto dal  nostro Rotary Club Torino Sud-Est e dal Rotaract Torino Sud-Est, con il contributo del Rotary Torino Crocetta e del Distretto 2031.

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Da anni il nostro Club sostiene  la mensa di Via Saccarelli a Torino, una delle tante lodevoli iniziative dei Gruppi di Volontariato Vincenziano. La mensa, che  ha una capacità di 150 coperti (pranzo completo con servizio al tavolo) e di ulteriori 120 pasti al sacco, ha aperto nel 1986 e da allora ha sempre distribuito, la domenica e nei giorni festivi, pasti caldi e colazioni a persone indigenti. Una volta all'anno il Club si riunisce, per la conviviale, proprio nei locali della mensa, destinando a quasto service il corrispettivo che sarebbe dovuto al ristorante dove tradizionalmente ci si ritrova. E proprio nei locali della mensa, ed è questa la cosa ancora più importante, settimanalmente prestano servizio ai tavoli molti Soci del Torino Sud Est e loro famigliari .
Così  parlava di questa iniziativa Igi Amerio nel volumetto "Dieci Anni" pubblicato dal nostro Club nel 1989.

 

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L'Accademia di progettazione sociale Maurizio Maggiora (intitolata al nostro indimenticabile Socio Fondatore ) si pone come obiettivo: aumentare le competenze specialistiche di giovani che operano in organizzazioni no profit , favorire l’interscambio tra profit, no profit e pubblica amministrazione grazie alla condivisione di esperienze e di metodologie progettuali , dare impulso alla crescita e allo sviluppo dell’integrazione fra idee, metodi, iniziative profit e nuovi progetti sociali , favorire la nascita di nuove attività sociali e l’occupazione nel Terzo Settore .

 

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Ed anche 

In questa pagina, le ultime novità dall'Accademia, in un'intervista televisiva a Federico Maggiora

Ecco Diogene, trasmissione radiofonica in cui si parla diffusamente dell'iniziativa.

Sono disponibili le Cronache dell'Accademia per gli anni 2013-2014 e per il 2014-2015

Nel 2016 l'Università di Torino lancia il Laboratorio "Idea Progetto"

Conviviale del 5 dicembre 2016 : Federico Maggiora ci parla dello stato dell'Arte dell'Accademia


 

Prosegue questo service, iniziato nell'anno rotariano 2011-12, per aiutare il sacerdote Greco-Melchita Nader Jbeil che a Zahlé in Libano assiste 600 famiglie Cristiane Siriane rifugiate a causa delle persecuzioni. Questo service è in collaborazione con la onlus Wecare di Asti ed i club Rotary del gruppo 2, Torino Sud, Crocetta, Mole Antonelliana, San Carlo. A tutt’oggi, oltre ad aiuti in denaro, abbiamo inviato un camper trasformato in laboratorio medico, una sedia da dentista completa di strumentazione e stiamo acquistando l’attrezzatura per realizzare una mensa. Inoltre ci siamo mesi in contatto con il BRAMS del dr Crua del RC Moncalieri per inviare in Libano un’ambulanza, un’apparecchiatura per radiografie, una mammografia, una sedia da dentista più altro materiale sanitario.

Ecco le immagini della partenza per il Libano di tutto questo materiale 

 

 
 
Si tratta  di un progetto globale e multiforme, che, attraverso strumenti quali: l'arte, l'educazione e l'umanizzazione della cura, si propone di far conoscere la realtà di quei bambini, ospedalizzati e non, che vivono l’esperienza della malattia. Coordinato da Cristiana Voglino, si avvale della collaborazione di un comitato scientifico – interno all’associazione culturale Antescena di Torino – costituito da medici, infermieri, psicologi, neuropsichiatri infantili, terapisti della rieducazione, educatori professionali, insegnanti della scuola primaria e dell’obbligo, insegnanti della scuola ospedaliera, animatori del gioco in ospedale, volontari, artisti…  ma, soprattutto, da genitori.
 

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La F.A.R.O. nasce nel 1983 per iniziativa del Prof. Alessandro Calciati (all’epoca Primario di Oncologia Medica presso l’Ospedale S.Giovanni Antica Sede), del dr. Oscar Bertetto, suo aiuto, e di altri oncologi che, nel quotidiano contatto con la malattia oncologica, intuiscono la necessità di dare vita ad un servizio di cure domiciliari per i pazienti dimessi dall’Ospedale.

Le attività della F.A.R.O. sono, in estrema sintesi : assistenza domiciliare gratuita,assistenza residenziale nell' Hospice , la “Casa Ospedale” realizzata sulla collina di Torino,’assistenza psicologica alle famiglie “fragili” nella fase di elaborazione del lutto grazie al Progetto “Protezione Famiglia”,consulenza in cure palliative ad alcune ASL e agli Ospedali Molinette e Gradenigo,attività di formazione rivolta ai propri operatori, al  personale delle ASL e agli studenti del Corso di Laurea in Infermeria.

 
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Progetto umanitario  che assiste  neonati e bambini palestinesi, in ospedali israeliani, per procedure mediche complesse e diagnosi nei casi in cui tali servizi non sono disponibili nelle strutture gestite dall'Autorità palestinese. La popolazione palestinese è molto giovane - il 50% è sotto i 15 anni - e, genera, di conseguenza, una domanda di prestazioni che le  capacità pediatriche del sistema sanitario palestinese assai spesso non sono in grado di affronatre con le loro sole forze.

Iquesta pagina Manuela Dviri, ebrea italiana che vive in Israele, parla del progetto.

A questo indirizzo si può consultare il sito del Comitato Amici Centro Peres. 

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