Cari soci,
innanzitutto Vi ringrazio per la fiducia accordatami in ordine alla mia nomina a Presidente del nostro Club per l'anno rotariano 2018-2019.
Il mio compito sarà alquanto impegnativo e gravoso perchè dovrò confrontarmi con i brillanti risultati conseguiti e lasciati in eredità dal nostro amico, ora Past President, Giuseppe Bertolino.
Sono entrato nel Rotary oltre undici anni fa e mi sono sempre chiesto quali fossero le motivazioni che potessero spingere una persona a far parte del Rotary. Il Rotary nacque a Chicago il 23 febbraio 1905 quando l'allora giovane avvocato di Chicago Paul Harris, assieme ad altri 3 amici, un ingegnere minerario, un commerciante di carbone e un sarto ebbe l'intuizione di dar vita ad un club di persone di differenti professioni, le quali superando ogni condizionamento politico, religioso o raziale, si riunissero settimanalmente in amicizia e lealtà per allargare le conoscenze e i rapporti di lavoro.
Ciò che teneva unito tale gruppo, cresciuto nel giro di 5 anni ad oltre 16 club con 1.500 soci, era il sentimento spontaneo della tolleranza.
Il successo rotariano rispecchiava la necessità della classe sociale professionale d'allora di affermare i propri valori e la propria autonomia; lo spirito rotariano progressivamente si era evoluto e si erano integrate due convinzioni: quella di Paul Harris di agire sui bisogni della comunità e quella del socio di Chicago Sheldon per cui ogni professione poteva essere considerata come mezzo per servire la società.
A titolo di cronaca è dal 1922 il cambio di denominazione del Rotary da Associazione dei Rotary club in Rotary International, dal 1926 l'adozione dell'emblema della ruota nella forma corrente in 6 raggi e 24 denti e dal 1929 la scelta dei colori blu e oro per la bandiera. Dal 1928 fu creata la Rotary Foundation; dal 1989 sono state ammesse anche le donne in piena "parità di ammissione e appartenenza".
Il Rotary International è antesignano alle altre organizzazioni di servizio, quali il Lions, il Soroptimist, lo Zonta ed ha un seggio permanente all'ONU.
In Italia, il primo club fu fondato a Milano il 20 dicembre 1923, a Torino nel 1924.
Paul Harris definiva l'amicizia "la roccia sulla quale è stato costruito il Rotary". Non si tratta dell'amicizia personale che ognuno si sceglie, ma del collante che motiva l'appartenenza di tutti i soci ad uno stesso club, quella che ci fa salutare con gioviale rispetto riconosciuto dalla rotellina da qualsiasi parte del mondo, che ci rassicura di avere un amico qualificato in ogni settore di attività ove vi sia un club, quella che nel club deve far superare orgoglio e divergenze personali di vita o di lavoro, quelle che ci fa lavorare insieme affinchè la società sia per l'individuo e l'individuo sia liberato dal bisogno.
Fatte tutte queste doverose premesse su che cosa è il Rotary secondo i padri fondatori, ci possiamo porre i seguenti quesiti:
– a che punto stiamo attualmente?
– dove vogliamo arrivare?
– come arrivarci?
– dove stiamo andando?
Quali sono, oggi, i punti di forza del Rotary?
L'ampiezza dell'effettivo, categorie bilanciate, lunga esistenza del club, consapevolezza e senso di apparteneza, sostegno alla Rotary Foundation.
Quali sono invece , oggi, i punti di debolezza?
Partecipazione dei soliti soci alle riunioni, difficoltà a coinvolgere i giovani nel progetto rotariano, presenza di troppi club a livello distrettuale, opinione pubblica non suffcientemente informata sulle finalità e gli scopi del Rotary.
Quali sono i rischi di tale situazione?
Progressivo declino della motivazione associativa, età media avanzata dei soci, perdita in generale di prestigio di far parte del Rotary.
Nel mio anno di presidenza cercherò, ovviamente, con l'aiuto di tutti i soci, di superare i punti di difficoltà del Rotary e del nostro club. La crisi del Rotary, almeno in Italia, ritengo rispecchi la crisi economica del nostro paese, la crisi della classe medio borghese che una volta rappresentava il punto di forza della nostra Italia ed ora progressivamente risulta essere sempre più penalizzata da tutte le manovre fiscali degli ultimi governi.
Il programma dell'anno rotariano sarà, pertanto, incentrato sul tema "Dove va l'Italia"; verranno trattate possibilmente tematiche legate all'aspetto economico, giuridico e scientifico, senza dimenticare le eccellenze che rendono l’Italia un paese unico, che spesso passano in secondo piano rispetto ai numerosi problemi del paese; comunque, non possiamo non avere la speranza che fra un anno l'attuale situazione economica e politica del nostro paese possa migliorare.
Cercherò e spero sempre con l'aiuto di tutti i soci di coinvolgere nuove persone a partecipare alla vita del club; affronteremo anche il tema della quota associativa (già anticipato nella relazione conclusiva del Presidente Bertolino) al fine di rendere il nostro club più accessibile a soci di più giovane età lavorativa, senza dimenticare che a livello distrettuale il nostro club è uno di quelli maggiormente impegnati nelle attività di services.
A livello di service si proseguiranno le attività già in precedenza iniziate oltre a porre in essere, grazie all'aiuto di Giuseppe Bertolino, un District Grant a favore del gruppo di volontariato vincenziano di via Fontanella, parzialmente finanziato dalla vendita di 1.500 agende Memoriosa con il logo e il patrocinio del Rotary.
Dopo queste mie parole, spero di essere stato sufficientemente chiaro ed esaustivo, ringrazio per l’attenzione prestata ed auguro a tutti la buona notte.